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Turismo delle radici: bando PNRR finanzia un progetto per Regione

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) punta sul “turismo delle radici”, ossia quel tipo di turismo cresciuto molto negli ultimi 10-15 anni dai Paesi meta di migrazione (America, Australia, etc.) alla ricerca delle radici familiari. Il Dipartimento Generale degli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIT) ha pubblicato un bando che promuove 20 proposte progettuali, una per ogni Regione, finanziate con fondi PNRR.

Le proposte dovranno essere presentate entro il 22 marzo 2023 da un “gruppo informale” di soggetti, composto da minimo 6 e massimo 15 persone, con almeno il 25% di giovani tra i 18 e i 36 anni. I “gruppi informali” i cui progetti risulteranno beneficiari del finanziamento (200.000 euro), dovranno costituirsi in un Ente del Terzo Settore (ETS). Il finanziamento è a fondo perduto e copre fino al 100% delle Spese Ammesse.

I progetti dovranno aderire e attuare i principi della normativa comunitaria e del PNRR del digitale, di tutela dell’ambiente, al contempo di sostegno della partecipazione di donne, di promozione dell’occupazione giovanile ed di riduzione dei divari territoriali.

L’intento è di favorire idee e iniziative capaci di creare nuove professionalità nell’ambito della programmazione e promozione turistica. Questo finanziamento mira, infatti, a promuovere l’occupazione nelle aree depresse del Paese, rafforzando le competenze, anche digitali, di giovani e non.

La proposta del Dipartimento per gli Italiani all’Estero si inserisce nel filone del turismo ecosostenibile e responsabile, per valorizzare aree che sono fuori dai circuiti del turismo mainstream, e permettere agli italo-discendenti nel mondo di ricostruire la propria storia familiare, e nel contempo approfondire la conoscenza della cultura d’origine.

Con queste finalità, di seguito si elencano alcune delle linee d’intervento che i progetti dovranno sviluppare:

1. Collaborare nell’attività di sensibilizzazione delle comunità locali al turismo delle radici e di formazione degli operatori turistici (anche attraverso uno specifico corso di formazione, organizzato dalla DGIT del MAECI);

2. Fornire assistenza alle richieste di ricostruzione della storia familiare, in collaborazione con le autorità comunali ed ecclesiastiche locali;
3. Fornire i contenuti riguardanti la propria Regione da inserire nella piattaforma digitale dedicata alla promozione dei servizi per i turisti delle radici;
4. Individuare itinerari di interesse dei turisti delle radici;
5. Collaborare con i musei dell’emigrazione presenti sul territorio regionale per l’organizzazione di attività;
6. Effettuare la mappatura delle aziende disponibili a fornire agevolazioni per i turisti delle radici ai fini dell’attivazione del “Passaporto delle radici” italiane;
7. Effettuare la mappatura delle aziende sui territori che saranno disponibili a partecipare alle iniziative di working holidays in favore dei viaggiatori delle radici;
8. Collaborare alla realizzazione della campagna di comunicazione del progetto Turismo delle Radici, sotto la supervisione della DGIT del MAECI.

Ogni gruppo informale individua al suo interno un Responsabile di progetto, che sarà il referente per la DGIT del MAECI e per il Coordinatore regionale. I progetti possono essere realizzati con il coinvolgimento di soggetti partner pubblici o privati, anche aventi sede legale o operativa fuori dal territorio regionale.

Alleghiamo l’Avviso MAECI “Turismo delle Radici”. Sul sito del Ministero degli Affari Esteri il materiale da scaricare per la presentazione del progetto (Modello A – Domanda, Modello B – Progetto, Modello C – Partner).

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