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Prorogati i termini per la presentazione di Progetti per l’Economia circolare

Sono stati prorogati i termini per la presentazione di Progetti per tutte e tre le Linee d’intervento (A, B e C) in materia di Economia circolare. La scadenza è al 23 marzo 2022.

 

I Bandi in breve:

Dopo la pubblicazione dei decreti con i criteri generali, il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha pubblicato gli avvisi per la presentazione delle proposte finalizzate a ottenere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicati all’economia circolare e da “finalizzare” entro il 30 giugno 2026.

Attraverso i sette bandi emanati saranno destinati 2,6 miliardi di euro complessivi: per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti ci sono gli 1,5 miliardi di euro stanziati con l’Investimento 1.1 della Missione 2, Componente 1 (M2C1) del Pnrr. Altri 600 milioni vanno all’attuazione dell’Investimento 1.2 della M2C1 relativa ai progetti-faro, sulle filiere di carta e cartone, plastiche, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) e tessili. Infine, ai sistemi di monitoraggio e previsione di incendi e in materia di rifiuti vanno 500 milioni stanziati dall’Investimento 1.1 della Missione 2, Componente 4, M2C4.

I bandi di gara per l’economia circolare pubblicati dal Mite il 15 ottobre scorso riguardano per ora gli Investimenti 1.1 e 1.2 della M2C1, ma sono attesi altri bandi relativi ad ulteriori interventi finanziabili. Questi investimenti sono definiti dallo stesso Ministero come urgenti perché legati alla “necessità di colmare il gap impiantistico nel settore della gestione dei rifiuti urbani e speciali che, allo stato, ostacola lo sviluppo di filiere circolari”.

Investimento 1.1: le 3 linee d’intervento

I primi tre bandi stanziano 1,5 miliardi di euro per l’Investimento 1.1 della M2C1, a loro volta suddivisi in tre linee di intervento:

Linea d’Intervento A– miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;

Linea d’Intervento B– ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;

– Linea d’Intervento C – ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Destinatari dei finanziamenti sono gli Egato Operativi, enti di governo d’ambito in attività. In assenza di Egato Operativi, i Soggetti Destinatari sono i Comuni, i quali possono operare singolarmente o in associazione tra loro.

Non sono in ogni caso finanziabili investimenti correlati anche in maniera indiretta con discariche, impianti di Trattamento Meccanico Biologico/Trattamento Meccanico o inceneritori o combustibili derivati da rifiuti, nel rispetto del principio europeo Dnsh (non arrecare danni significativi all’ambiente). E non è finanziabile nemmeno l’acquisto di veicoli per la raccolta dei rifiuti.

Ogni proposta progettuale sarà sottoposta ad una valutazione di regolarità, di ammissibilità e infine di valutazione vera e propria dell’intervento eventualmente destinatario del finanziamento.

I bandi riportano in calce una griglia con il dettaglio dei criteri di valutazione e un secondo allegato con l’elenco delle spese ammissibili e non ammissibili.

Linea d’intervento A: potenziamento della raccolta differenziata (v. approfondimento)

Il bando relativo alla Linea d’intervento A mira a “sviluppare modelli di raccolta differenziata basati sulla digitalizzazione dei processi, l’efficientamento dei costi e la razionalizzazione e semplificazione dei flussi di rifiuti urbani prodotti”, per incrementare le quote di differenziata e ridurre le procedure di infrazione comunitaria che coinvolgono l’Italia per l’eccessivo ricorso al deposito dei rifiuti in discarica.

E’ previsto uno stanziamento complessivo di 600 milioni di euro e ciascuna proposta di intervento può ottenere un massimo di 1 milione di euro, sotto forma di contributi a fondo perduto fino al 100% delle spese ammissibili. Il 60% delle risorse complessive, pari a euro 360 milioni, è destinato alle Regioni del Centro e del Sud Italia (Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).

Il bando elenca una serie di possibili interventi “a titolo esemplificativo e non esaustivo”.

Linea d’intervento B: impianti di trattamento e riciclo

La Linea d’intervento B devono mirare all’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata.

Lo stanziamento complessivo è di 450 milioni di euro a suddivisi in due plafond: il 60% delle risorse, pari a 270 milioni, è destinato alle Regioni del centro e del sud Italia.

Il bando elenca una serie di possibili interventi “a titolo esemplificativo e non esaustivo”.

Linea d’intervento C: Digitalizzazione e raccolta differenziata

La Linea d’intervento C dell’Investimento 1.1 ambisce a finanziare, per un massimo di 10 milioni a proposta, attività di ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Lo stanziamento complessivo è di 450 milioni di euro a suddivisi in due plafond: il 60% delle risorse, pari a 270 milioni, è destinato alle Regioni del centro e del sud Italia.

Il bando elenca una serie di possibili interventi “a titolo esemplificativo e non esaustivo”.

 

Applicativo per la presentazione delle domande: https://padigitale.invitalia.it/

HELP DESK miteeconomiacircolarepnrr@invitalia.it

Gli allegati sono scaricabili dalle singole sezioni di ciascuna Linea d’intervento

 

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