Il DL infrastrutture è legge: i contenuti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il 4.11.2021 è stato approvato al Senato il DL 121/2021 (infrastrutture e trasporti), che è quindi stato ufficialmente convertito in legge. Le misure del Dl infrastrutture connesse al PNRR sono:
- Il «piano di perequazione infrastrutturale» per il Sud prevede 4,6 miliardi dal 2022 al 2033. Entro novembre 2021 dovrà essere completata una prima fase di elaborazione di indici territoriali per effettuare una ricognizione delle principali criticità, ad opera del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS); entro marzo 2022 dovrà essere approvato dal MEF un piano di ripartizione delle risorse. Nei trenta giorni successivi, i singoli ministeri presenteranno l’elenco di interventi aggiuntivi, cioè non ancora finanziati da altre leggi o piani. Il tutto in linea con le priorità definite dal PNRR e dal Piano nazionale complementare.
- Viene istituito presso il MiMS il Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità (Cismi), per circa 1,8 milioni annui. Il Cismi dovrà contribuire alla realizzazione degli interventi del PNRR, promuovendo e incrementando «attività di studio, di ricerca e di sviluppo nel settore della sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità»
- Rafforzato il sistema di controllo elettronico della marcia dei treni (Ertms); in aggiunta ai 2,97 miliardi previsti dall’Investimento 1.4 della Componente 1 della Missione 3 del PNRR, sono stati stanziati 300 milioni in cinque anni per l’installazione dei sottosistemi nelle cabine di guida dei treni.
- L’articolo 9 consolida la funzione del decreto sull’attuazione finanziaria del PNRR come strumento di ripartizione interna delle risorse del piano, ad eccezione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, che avranno bisogno di una separata assegnazione anno per anno.
- L’articolo 10 riguarda la progettazione territoriale e destina 123,5 milioni fra il 2022 e il 2023 alla creazione di un parco progetti dei comuni del Sud con meno di 30.000 abitanti, prevedendo che i comuni assegnatari pubblichino bandi di gara con premi per acquisire proposte progettuali.
- All’interno del Ministero della Difesa, si aggiunge un settimo componente ministeriale al comitato speciale del consiglio superiore dei lavori pubblici che giocherà un ruolo decisivo per la «corsia veloce» prevista dall’articolo 44 del Dl 77/2021, in particolare proponendo integrazioni e correzioni a progetti che dovessero incontrare obiezioni prima, durante e dopo la conferenza di servizi.
- Assegnati 37 milioni per realizzare interventi infrastrutturali finalizzati a incrementare le capacità delle banchine e il traffico di traghetti nello Stretto di Messina.
Inoltre, in sede di conversione alla Camera del DL sono stati approvati importanti emendamenti, 4 dei quali relativi al PNRR.
- Per agevolare l’attuazione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, è stata introdotta una importante semplificazione del quadro giuridico al fine di semplificare e accelerare la realizzazione degli investimenti relativi all’approvvigionamento primario. Si tratta di un traguardo del PNRR il cui conseguimento è stato anticipato rispetto alla scadenza di marzo 2022. Viene tra l’altro chiarita la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni per l’approvazione di progetti e per la vigilanza sulle opere di adduzione alle dighe.
- Per favorire lo sviluppo del sistema nazionale della portualità viene modificata la legge quadro misure di semplificazione in materia di programmazione strategica e di procedure di approvazione del piano regolatore portuale. In particolare, al fine di chiarire le competenze delle Autorità di sistema portuale è stata inserita la definizione di “ambiti portuali”, che sono individuati geograficamente nel documento di programmazione strategica di sistema e che possono includere anche altre aree private e pubbliche. Inoltre, nell’ottica dello snellimento dei procedimenti amministrativi, viene semplificata la procedura di approvazione del documento di programmazione strategica di sistema da parte del MIMS, prevedendo il dialogo con gli enti locali e le regioni. Per quanto riguarda il Piano regolatore portuale, si prevede che esso sia di competenza esclusiva dell’Autorità di sistema portuale. Anche questa riforma un traguardo del PNRR il cui conseguimento è stato anticipato rispetto alla scadenza prevista per le fine del 2022.
- Viene chiarito il riparto delle competenze tra Enti locali e Anas/concessionari su ponti, viadotti, sottopassi e sovrappassi localizzati sulle strade secondarie che intersecano le strade principali. Sarà un decreto del MIMS a individuarli e a specificarne il soggetto responsabile. Questa disposizione rientra nei traguardi previsti entro il 2021.
- Vengono qualificate come prioritarie le procedure di valutazione di impatto ambientale dei progetti relativi agli interventi di cui all’Allegato IV del Dl/77 2021. Si tratta di 6 ferrovie (Palermo-Catania; Messina; Verona-Brennero; Salerno-Reggio Calabria; Battipaglia-Potenza-Taranto; Roma-Pescara; Orte-Falconara); di un’opera di derivazione sulla diga di Campolattaro, in Campania; della messa in sicurezza e ammodernamento del sistema idrico del fiume Peschiera, nel Lazio; del potenziamento delle infrastrutture del porto di Trieste; della realizzazione della diga foranea a Genova. È stato assegnato a Cassa depositi e prestiti (Cdp) – e limitatamente agli interventi per le Pmi anche a Mediocredito Centrale (Mcc, controllata indirettamente dal Mef attraverso Invitalia) – un compito di assistenza e supporto tecnico sui progetti del PNRR. Per farlo le PA dovranno sottoscrivere apposite convenzioni, nei limiti delle risorse dei rispettivi bilanci, «anche a valere sui quadri economici degli investimenti che concorrono a realizzare». In altre parole, per farsi aiutare a gestire i progetti per attuare i quali non posseggono sufficiente capacità amministrativa, le amministrazioni potrebbero dover versare alle due controllate del ministero dell’Economia un corrispettivo che riduce le risorse messe a disposizione proprio dal governo per quell’investimento.
Per maggiori dettagli sulle altre misure del Dl Infrastrutture si rimanda alla pagina web dedicata del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.